Metodi di addestramento
I metodi di addestramento si dividono in due categorie:
IL METODO GENTILE
Sintetizzando il concetto del metodo gentile si può affermare che esso si basa sul motivare positivamente un cane a compiere determinate azioni : non a caso lo si definisce "educazione" anziché "addestramento". Con un concetto molto semplificato, se vogliamo che un cane mi porti un oggetto, lo educhiamo a farlo per avere in cambio un "rinforzo positivo" come una carezza o del cibo o un gioco .
E se non fa quello che gli si chiede?
Niente rimproveri o punizioni, semplicemente lo si ignora, e si ricomincia con pazienza e tranquillità.
Questo meccanismo invoglierà il nostro cane a eseguire quanto richiesto perchè esso imparerà che, ad ogni comando eseguito, riceverà un premio... Poco importa se il premio è una carezza, un biscotto o una pallina (starà all'addestratore capire quale sia il premio più gradito..).
L'associazione "obbedienza = premio" (Rinforzo Positivo) è molto più costruttiva di quella "disobbedienza = punizione". Questo comportamento creato dal metodo gentile creerà nel vostro amico a quattro zampe un atteggiamento mentalmente positivo, e meglio predisposto anche all'interazione con i suoi simili e con gli umani proprio perchè lui si comporterà al meglio per avere il premio a lui più gradito...
IL METODO COERCITIVO
In Italia, le tecniche di addestramento sono iniziate molti anni fa sul modello tedesco il quale ci insegnava che bastava punire un cane se non si metteva in una determinata posizione, se non compiva un comando in modo che al successivo ordine, per evitare la punizione, facesse di tutto per accontentarci.... questo metodo è stato poi sviluppato negli anni a seguire ed è definito Coercitivo.
Il metodo coercitivo prevede quindi tecniche di correzione fisiche e psicologiche attraverso strumenti come i collari a strozzo o semistrozzo, i guinzagli ad anello scorrevole, i guinzagli con le punte o peggio ancora i collari elettrici.
Il concetto che inspira questo metodo è : lui lo fa altrimenti lo punisco (alcuni dicono "lo correggo") con strattoni e tirate del guinzaglio, urla, punizioni fisiche (tirate delle orecchie, botte sul muso o peggio sul naso, etc )
Umanizzando il concetto: quanti di voi approverebbero una maestra dell'asilo che per insegnare a vostro figlio a stare seduto sulla sedia, lo facesse legandolo con una corda, spingendolo con forza sulle spalle, impedendogli ogni altro movimento..?
pensate che vostro figlio impari qualcosa con questa maestra e avrà un corretto rapporto con essa nel suo sviluppo di crescita ?
Ecco...questo è quello che succede secondo noi con un Addestratore che usa il metodo coercitivo.. non si costruisce un rapporto, semplicemente lo si impone.
Riteniamo che questo comportamento, per il fine che perseguiamo, non sia il modo corretto per costruire un rapporto duraturo con il proprio cane.
NOI RIFIUTIAMO QUESTE PRATICHE DI ADDESTRAMENTO.
Questo sistema, ha "funzionato" fino a che qualcuno non ci ha fatto vedere che un cane se lavorava felice di farlo, con il "sorriso sulla bocca", è veloce ed impaziente nell'imparare a fare gli esercizi, pur di assecondare il padrone.
Quindi rinforzando positivamente i comportamenti corretti, il cane è felice di "lavorare" sapendo di ottenere un premio, quale che sia: cibo, rinforzo sociale (bravo...!!!) o un gioco.
Questa è la grande differenza fra coercizione e gentilezza.
Purtroppo gli effetti nel medio e lungo termine e sopra tutto sui cani che non hanno capacità di sopportare gli stimoli negativi che gli vengono somministrati (LA TEMPRA del cane che varia da soggetto a soggetto) possono essere ben peggiori che imparare a eseguire un semplice comando...possiamo ritrovarci con il cane che soffre di stati di ansia, di stress, insicurezza, paura e aggressività, evitamento, fobie...
L'E.N.C.I. prepara, approva, sostiene e certifica solo Addestratori all'uso del Metodo Gentile.